Kembiki è una parola composta della lingua giapponese che indica l’arte terapeutica che veniva praticata da massaggiatori non vedenti nell’antico Giappone. Agisce in profondità sia a livello fisico che energetico ed è capace di rivitalizzare il corpo e la pelle, ridare energia soprattutto al viso e al collo, ristabilendo i principi vitali che permettono di vivere in salute. Esaminando l’etimologia del nome si scopre il suo nobile significato.
Il significato dei termini che compongono il nome giapponese è il seguente:
- KEM vuol dire sradicare, facendo riferimento a far affiorare, a livello energetico, tutto ciò che nel tempo si è fissato nei tessuti, arrecando danno;
- BI indica la materia sottile che permette ad ogni cosa di poter vivere,
- KI si riferisce all’energia vitale primaria che alimenta ogni parte del corpo.
Il nome della tecnica e quello dei suoi antichi praticanti condividono la stessa radice nel nome, KEN, che letteralmente significa sradicare, ed esprime la capacità di far riemergere dal profondo il vissuto, con una enorme sensibilità e rispetto della persona, e sulla base di un intuito profondo che il terapeuta deve mettere in atto con finezza e acutezza non consuete.
Chi lo pratica, infatti, deve avere grande sensibilità e capacità percettive inconsce. “Il Kembiki richiede un’estrema concentrazione del terapeuta che, durante la seduta, segue il ritmo della persona che sta massaggiando, rimanendo in quiete e concentrazione per essere in condizione di avvertire tutte le minime tensioni muscolari”.
È una forma di massaggio curativa che deve il suo potenziale terapeutico al fatto di basarsi su principi di riequilibrio integrato del piano fisico, energetico ed emozionale: entra in contatto con l’intero organismo. Attraverso un lavoro sui tessuti profondi, non solo riporta in equilibrio l’apparato muscolare, ma anche ridistribuisce armonicamente le energie fondamentali della persona. Nel complesso il trattamento fa uso di tecniche miste, sfioramenti e manovre particolari che servono a sciogliere le tensioni che si accumulano sia per ragioni di postura sia psicologiche nella parte alta della schiena, nella fascia lombosacrale, sul collo e intorno alla mascella.